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I progetti Uisp che mettono in movimento l'Italia: un anno di attività

Tiziano Pesce traccia un bilancio nazionale dei progetti promossi con Sport e Salute: Chi gioca in prima base, Mi.Gio.Act, Un due tre sport! e Attivati

 

Dicembre è il mese conclusivo per la maggior parte delle attività dei progetti Uisp iniziati alla fine del 2022 e sostenuti da Sport e Salute.

I progetti Chi gioca in prima base, Mi.Gio.Act., Un, Due, Tre Sport! sono relativi al bando del Fondo 80 milioni stanziato da Sport e Salute spa in collaborazione con il Dipartimento per lo Sport / Presidenza del Consiglio dei Ministri, mentre il progetto Attivati! Stili di vita attivi contro la sedentarietà rientra nei contributi ordinari 2020-2021 per gli enti di promozione sportiva finanziato integralmente da Sport e Salute spa.

Per tracciare un bilancio sintetico e immaginare le prospettive future, abbiamo intervistato Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp, che ha sottolineato l’importanza della relazione tra Uisp, Sport e Salute e Dipartimento per lo Sport / Presidenza del Consiglio dei Ministri. “Il rapporto è sicuramente positivo ed è destinato ad intensificarsi nel tempo, ponendosi nel solco della riforma dello sport che valorizza il ruolo sociale dello sport. Il riconoscimento dello sport in Costituzione è stato un ulteriore passo in avanti, avvenuto contemporaneamente al realizzarsi di questi progetti".

Il principale obiettivo dei quattro progetti è stata sicuramente la ripartenza. Il sostegno e le risorse di Sport e Salute infatti sono arrivate nel post pandemia, un momento cruciale nonostante le ulteriori gravi difficoltà intervenute, dalla crisi energetica, ai conflitti internazionali sino all'inflazione che mette in crisi i bilanci delle famiglie.“Queste risorse hanno sostenuto lo sport di base in un momento molto delicato, con alcune proposte di attività gratuite – commenta Pesce - permettendo a molte famiglie di far fronte alla crisi e continuare a praticare attività sportiva. È stata sicuramente un’ottima notizia per noi, che ci ha permesso di avvicinare nuove persone alla pratica sportiva e all’attività fisica. I progetti sono stati tutti diversi per tipologie di attività proposte, per destinatari e per sostenibilità”.

I quattro progetti hanno, infatti, coinvolto persone di tutte le età, dai più piccoli ai meno giovani, rafforzando e iniziando, in alcuni casi, attività sul territorio per le categorie più fragili, non solo dal punto di vista economico ma anche dal punto di vista sociale. “Le azioni hanno coinvolto persone con disabilità, anziani e ragazzi e ragazze che appartengono a contesti di multiculturalità – prosegue Pesce - ci hanno permesso di raggiungere anche ragazzi degli istituti universitari minori. Abbiamo quindi contribuito a contrastare la sedentarietà, ampliato la proposta sportiva anche a diverse forme di disuguaglianza, promosso corretti stili di vita e utilizzato lo sport e l’attività fisica come motore di benessere sia fisico che mentale”.

Emerge un elemento: anche in Italia c'è tanta voglia di movimento, come dimostrano i numeri raggiunti per ogni singolo progetto. “Avevamo un determinato numero di persone da coinvolgere in ciascun progetto – spiega Pesce - spesso l'abbiamo superato. Questo è un punto fondamentale da cogliere: se si ampliano le opportunità di sport, le persone rispondono positivamente, ad ogni età. Per questo ringrazio il Dipartimento per lo Sport e Sport e Salute per la redistribuzione di risorse e gli obiettivi fissati in un momento particolare come questo, che vede l’Italia fanalino di coda in Europa per la partecipazione allo sport delle fasce d’età più giovani”.

È il momento di cogliere questa voglia di movimento e consolidare queste proposte con nuove risorse che possano sostenere l’associazionismo di base e le società sportive del territorio, che vivono un momento di maggior impegno ed esposizione. “Pensiamo agli impianti sportivi e agli enormi problemi che gli enti gestori stanno affrontando, dall'aumento dei costi generali a quelli energetici. Per questo, ancora una volta, segnaliamo che c'è bisogno di un intervento strutturale a sostegno dello sport di base e sociale, con uno sguardo che vada oltre le singole leggi di bilancio”.

Il bilancio complessivo dei quattro progetti realizzati nel 2023 è sicuramente positivo. “Sarà molto importante – continua Pesce - lavorare sulla fase successiva, esaminando e rafforzando i dati che abbiamo raccolto con l’obiettivo di migliorare il nostro bilancio sociale e l’impatto del percorso che abbiamo fatto. Questi progetti hanno contribuito ad avviare e a mantenere i rapporti con le istituzioni a livello locale, dando la possibilità di rafforzare i percorsi di progettazione. Tutto questo si va ad inserire nel percorso più ampio della Uisp e della promozione sociale”.

Quali sono le prospettive per il prossimo anno? 
“Consolidare i rapporti con le amministrazioni locali per dare continuità alle azioni progettuali intraprese. Anche interpretando compiutamente il nostro ruolo di rete nazionale del terzo settore, capace di interagire con gli altri soggetti sociali e con le esigenze delle comunità dei cittadini, attraverso la nostra rete capillare di Comitati regionali e territoriali”. (a cura di Sergio Pannocchia)

(Foto di Lorenzo Zarlenga, Corri per il verde)

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